La bolla di Loodle è quell’habitat apparentemente aperto e sconfinato della rete ludica dentro il quale ciascun utente è in realtà chiuso e confinato. La ‘tensione superficiale’ che tiene insieme ogni bolla è costituita da quei piccoli file di testo (che culo!, per un punto!, best strategy ever..., non azzardarti a rubarmi l’azione!, Mecatol è mio!) che vengono memorizzati nel cervello di un ludente quando questi naviga nel mare magnum del gioco da tavolo con il proprio ‘browser’ preferito. S'intende: a ciascuno la sua bolla. Quella dell’utente di German Chrome è il castello poligonale (rigorosamente sorvegliato da meeple) di un serial player, specializzato in cruenti mattatoi neuronali, dove pullulano espedienti logico-razionali e dove spadroneggia il terribile monstrum calcolatorio (a tanto è costretta la matematica nel XXI secolo per sopravvivere: nascondersi su (Terraforming) Mars!). La bolla dell’utente American Explorer è un fluido gelatinoso multicolore, solcato dal jolly roger e da potenti astronavi, in una galassia lontana lontana, dove gli Oni bevono sakè coi Jedi, Mecatol Rex è ancora vacante e tutto può cambiare in un lancio di dadi (nemici delle miniature, temete!). Da Deck Build-Bing a Legacy Design, passando per Partylla Gamefox e Safarisk!, c’è una bolla per ogni ludente e, in alcuni casi, bolla grande ingloba bolla piccola. Ciascuna è però invisibile, a tal punto che chi vi si trova dentro non sempre si rende conto di essere rinchiuso in uno spazio delimitato. È difficile accorgersene anche perché dentro la bolla non si sta affatto male: anzi, è una comfort zone dove ciascuno può trovare i suoi contenuti preferiti, corrispondenti alle proprie aspettative, senza sapere che quegli stessi contenuti sono già stati pre-filtrati da qualcun altro per lui...
Come uscire dalla bolla, ammesso che si voglia farlo? È necessario adottare alcuni meccanismi di Information Ludicacy, un set di skills comprendente la scoperta riflessiva dell’esistenza della propria bolla ludica e di altre bolle al di là della propria. Si parte da una Basic Information Ludicacy, basata sulla ricerca di pagine online che non comprendano alcuni termini (giochi da tavolo come il Monop..., no, anzi, giochi da tavolo come il Ris..., no! anzi! giochi da tavolo "in generale") a una più difficile, stratificata e complessa Advanced Information Ludicacy, che può comprendere la ricerca di una o più parole chiave o di combinazioni di parole chiavi o frasi (si va dai semplici oltre il Monopoly!, Giochi di carte: c’è di meglio della briscola in 5?, Giochi per 2 che non siano scacchi? ai più complessi New Board Games 2020 e ModenaPlay wish list). Un buon trucco da memorizzare può essere quello di verificare l’ortografia nel corso della vostra ricerca: altro è Arckham Horror, altro è Arckan Horror (sì, esistono entrambi...). Quando vi sarete disintossicati dai fumi della vostra bolla, ancora più difficile, se non addirittura impossibile, vi potrà risultare individuare i confini della vostra bolla. Come accorgersi di averli raggiunti? Suonerà un campanello? Inizierà l’ultimo turno di gioco? Loodle vi notificherà un accesso insolito nel vostro account? O forse semplicemente inizierete a perdere qualche partita di troppo e vi accorgerete di quella strana sensazione di disgusto mista a senso dell’ignoto di fronte alla quale vi sentirete smarriti? Forse allora avrete appena varcato i confini della vostra bolla...
Non dimenticate mai che Loodle raccoglie informazioni tramite i cookies sulle vostre precedenti ricerche, quindi se non volete ricadere nella solitudine della vostra bolla, non dimenticate di cancellare frequentemente la cronologia (il che vi eviterà di ripescare tra quelli che ormai saranno diventati i vostri ex, con svarioni quali: è da troppo tempo che non gioco a Risiko!). E quella volta che incapperete, come è successo a me, in chi vi dirà: "Sono meglio gli scacchi: talmente perfetti che non serve giocare ad altro..." potrete rispondergli con orgoglio: "Mai sentito parlare della bolla di Loodle?".