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I Regolamenti non sono Legge

Anche quest'estate, come tutti gli anni, sono sceso nel profondo Sud a trovare parenti, trascorrere giorni di relax al mare, mangiare del buon cibo e passare i pomeriggi a giocare a carte. Quest'anno ho giocato principalmente a Burraco, una specie di Scala 40 giocata principalmente a coppie e con un paio di meccaniche interessanti. E visto che la nostra conoscenza delle regole del gioco viene esclusivamente da una fonte, ogni dubbio sulle regole viene facilmente rivolto chiedendo agli interessati, senza troppi problemi.
Un giorno però abbiamo voluto provare a rigiocare a Pinnacola, gioco simile al Burraco a cui avevamo dedicato un paio di estati qualche anno fa, ma purtroppo nessuno si ricordava precisamente le regole. Ecco, neanche un'accurata ricerca su Google ci ha permesso di ritrovare quello specifico set di regole che seguivamo in passato: ogni pagina aveva regolamenti leggermente o anche molto diversi.
Inconcepibile! Questi giochi tradizionali hanno un numero inaccettabile di varianti e versioni. È cosa impossibile da tollerare, per persone come me, abituate a regolamenti chiari e senza ambiguità... Eppure questo non sembrava essere un problema per le persone che mi circondavano.

Ma quindi, perché sui giochi da tavolo sono così puntiglioso? Beh, quest'estate ho fatto anche una partita a Visual Game, un gioco stile Pictionary in cui bisogna fare indovinare al partner una parola/frase con i propri disegni. Ho letto il regolamento, abbiamo fatto una partita gradevole, ci sono stati molti momenti comici (soprattutto quando ero io che disegnavo), ma la mia anima da giocatore mi suggeriva che c'era qualcosa di strano nelle regole, qualcosa che non aveva senso.
Tornato a Trento, scopro che un altro ludimante (quello alto) ha anche lui giocato a Visual Game quest'estate, ma con regole diverse. Incrociando le esperienze abbiamo dunque scoperto di aver sbagliato entrambi le regole e che, una volta risolti tutti gli errori, ne sarebbe uscito un gioco che, pur rimanendo molto semplice, aveva molto più senso nel suo design.

Al gioco del Monopoli ci abbiamo giocato in tanti, ma vorrei sapere quanti con le regole giuste… Lo sapevate che se un giocatore non compra una proprietà, questa viene messa all'asta? Che quando si pagano le tasse, bisogna consegnarle alla banca e non lasciarle nell'area di parcheggio, per essere raccolte dal primo che passa? Magari voi avete sempre giocato con le regole giuste, io invece le ho scoperte solo pochi anni fa! Forse saremmo anche riusciti a finire una partita, invece di abbandonarle esausti dopo qualche ora di gioco, se solo avessi letto accuratamente il regolamento, invece di fidarmi!

Potete capire quindi perché sono diventato un precisino, uno che i regolamenti prova a leggerseli fino in fondo. Addirittura, anche quando qualcuno mi spiega un gioco poi vado a rivedermi le regole. È diventata una malattia!
Figuriamoci quando i proprietari del gioco ammettono direttamente di aver aggiunto delle regole, delle cosiddette "house rules", perché secondo loro rendono il gioco migliore...

Però, nonostante tutto il mio impegno, continuo a sbagliare a leggere i regolamenti e a giocare con regole sbagliate. E, incredibilmente, mi diverto comunque!
Senza contare di quando mi capita di giocare con ragazzi o bambini, per i quali improvvisare regolamenti e semplificare le meccaniche di gioco è strettamente necessario; in poche parole, sembra che se non mi preoccupo troppo mi diverto anche sbagliando.
La verità, come spesso, sta nel mezzo. Ci sono cambiamenti di regole che stravolgono un gioco e lo possono rendere molto più noioso, sbilanciato o in generale meno divertente. Poi ci sono piccoli dettagli, che fanno la differenza per giocatori esperti, ma che non inficiano il divertimento della prima partita di un gioco.

È chiaro che, soprattutto all'inizio, bisognerebbe seguire le regole così come sono state scritte dall'autore. Ma non si può permettere ai regolamenti dei giochi, che ricordiamo essere il principale ostacolo all'entrata nell'hobby di gran parte dei giocatori occasionali, di impedirci di goderci la serata.
Meglio giocare rilassati e non preoccuparsi, si faranno sicuramente errori, ma se il gioco piace c'è sempre tempo per correggerli in partite future. Intanto io andrò sicuramente a ricontrollare il regolamento; sto cercando di essere meno puntiglioso, ma alcune abitudini non ho intenzione di togliermele...

Alessio

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